mercoledì 28 marzo 2012

Buon compleanno Zucca

La Zucca Bacata compie un anno.
Questo blog è nato il 28 marzo del 2011 a Ventimiglia. Ero lì per lavoro, a seguire la storia dei tunisini che volevano raggiungere la Francia.
Dopo un viaggio nel Mediterraneo con barche di fortuna erano arrivati a Lampedusa, avevano attraversato tutta l'Italia e cercavano di superare il confine per raggiungere parenti e amici.
La Francia però non li voleva e aveva chiuso le frontiere. Ma i ragazzi del Maghreb erano determinati, non si arrendevano, ci provavano in tutti i modi: in treno, a piedi, a nuoto, arrampicandosi sulla montagna e rischiando la vita sul passo della morte.
Una notte ho attraversato la frontiera con loro, siamo arrivati insieme a Mentone e proprio in quel momento ho avuto la sensazione di vivere una storia importante, una di quelle che ti ricordi.

venerdì 23 marzo 2012

Man on the moon

Il film Man on the moon non racconta lo sbarco dell'uomo sulla luna. Il film Man on the moon è la storia di Andy Kaufman, comico e attore statunitense. Andy è nato nel 1949 e morto nel 1984 per un cancro ai polmoni, così dicono gli atti ufficiali. Ma Andy non ha mai fumato e anche per questo sono in molti a credere che sia ancora vivo. Si perché la grandezza di Andrew Geoffrey Kaufman era proprio questa: portare all'esasperazione lo scherzo. Più di una volta aveva detto di voler inscenare la sua fine. Andy ha passato la vita a prendersi gioco del pubblico.

martedì 20 marzo 2012

Le prigioni di Omar

Omar ha diciannove anni. Quattordici mesi fa è scappato dal suo paese, il Sudan, è scappato dalla guerra. Ha attraversato il deserto. Ha pagato per un passaggio a bordo di un camion, poi ha camminato a piedi, ha visto morire i suoi compagni di viaggio, rimasti senz'acqua a 50 gradi. E' entrato in Libia da clandestino e la polizia lo ha arrestato. In galera c'è rimasto cinque mesi, fino a quando i suoi familiari sono riusciti a corrompere le guardie. Una volta fuori, a Tripoli, Omar ha aspettato la notte giusta, quella senza vento e senza nuvole, quella con il mare calmo. E' salito su un barcone e ha attraversato il Mediterraneo. Tre giorni e tre notti in mezzo al mare, poi il motore si è rotto e la carretta ha cominciato a imbarcare acqua. Alcuni si sono fatti prendere dal panico e si sono buttati in mare, sono morti annegati. Omar ha aspettato, a salvarlo è arrivato un peschereccio, poi una motovedetta della Guardia Costiera. Sbarcato sul molo di Lampedusa lo hanno avvolto in una coperta termica. Ha passato la notte nel presidio medico dell'isola. Ipotermia. Da li hanno portato nel centro di identificazione e espulsione (Cie). C'è rimasto tre settimane. Poi è stato trasferito in un altro Cie, in un'altra città italiana. C'è rimasto un mese. Ora è fuori, in attesa gli venga riconosciuto lo status di rifugiato politico. Vorrebbe andare in Francia, a Nizza, dove vivono i suoi fratelli e le sue sorelle, ma non può. La legge dice che è il paese europeo dove uno arriva a dover curare le pratiche di asilo e finché tutto il procedimento non è concluso, il richiedente non se ne può andare. Omar è fuggito dalla guerra ma è stato fatto prigioniero, prima dalla polizia libica, poi dalla burocrazia italiana.

venerdì 16 marzo 2012

Melting Pot, maybe not

Roma, Stadio Olimpico, sulla pista d'atletica la neve, in campo 30 bestioni in calzoncini e maniche corte. C'è Italia-Inghilterra di rugby. Termometro sotto lo zero, ad ogni mischia le magliette bianche e azzure sputano sudore e fumo. Ad ogni pausa i 72 mila sugli spalti sputano cori e birra. Tanti inglesi, quasi tutti vicino a me. Meno male che il rugby è lo sport del fair play. Che bello ci sono anche le famose famigliole con i bambini, ne ho una proprio davanti. A sinistra il padre, biondino sulla quarantina. A destra la madre, biondina sulla trentina. In mezzo i figli, biondini sulla decina. In fondo il rugby è anche un trovarsi di culture diverse, penso, molto diverse.

martedì 13 marzo 2012

Vuoi mettere...

Stanno tutti insieme, i ragazzi Indie, il bluesman nero e grasso, la band che ha fatto la storia del rock. Posto ce n'è, tecnologia e democrazia. Ordine alfabetico e numerico. 0,1,0,1,0,1,0,1. Sequenza di bit. La chitarra di Jimi, il flauto di Jan, la voce di Eddie. Comodo avere tutto in pochi centimetri. Puoi fare il bagno con Janis Joplin, andare al mare con Morrissey, in piscina con i Black Keys, in macchina con Tom Waits. Mp3, memoria esterna, computer. Clic, skip, shuffle... Ma vuoi mettere alzarsi dal divano per cambiare lato, ricordarsi se quella canzone sta sul lato A o sul lato B. Vuoi mettere la puntina che gracchia, il disco che si incanta. Guadagnarti ogni pezzo, rubarlo ai graffi e alla polvere. Vuoi mettere? No dai non mettere, il vinile è sempre il vinile.