lunedì 28 marzo 2011

PEZZI DI PASSATO...



Vite in affitto. Alle cinque del mattino sono già lì, seduti sul marciapiede. In bocca la sigaretta, sulle spalle lo zainetto. Dentro c’è un panino e una maglietta di ricambio. Alla fine della giornata quella che hanno indosso sarà piena di calce. La calce dei cantieri di Roma. Questi signori costruiscono case. Quando va bene, prendono 70 euro al giorno. Venti ne danno ai caporali.



L'ultima pedalata. Hanno visto in faccia il loro assassino. L’hanno visto mentre sbandava in curva. L’hanno visto mentre invadeva la loro corsia. L’hanno visto mentre gli arrivava addosso.

Dal racconto di un testimone: “sembrava fosse esplosa una bomba”.


Tutto in nero. I posti negli alloggi universitari sono pochi, troppo pochi per una città come Roma che ospita 40mila fuori sede. E se non rientri nelle graduatorie ci sono due possibilità. O fai il pendolare, se non sei di Messina. O affitti una stanza in un appartamento. Compri un giornale di annunci in edicola, stacchi qualche numero dalle bacheche della facoltà e scopri che per un buco con altri tre, quattro studenti puoi pagare anche 600 euro al mese. Ovviamente in nero.



La montagna che cammina. Fa strano vedere una montagna che si scioglie. Fa strano sentire tutti quelli che arrivano dopo e dicono “era prevedibile”. Geologi, politici, comitati cittadini. Tutti l’avevano previsto. Eppure si è costruito lo stesso e la montagna ha portato via tutto. Questa volta case, strade e ponti. Questa volta. E la prossima, c’è qualcuno che ha già previsto la prossima?