Da una parte c'è Babbo Natale, dall'altra Gesù Bambino. In mezzo c'e' tua figlia, due anni e nove mesi e tante domande. Letterine o desideri? Albero o presepe? Difficile scegliere, difficile non scegliere, in un Paese dove il 25 dicembre ha un peso, e non solo sul portafoglio. Sei in difficolta', soprattutto perche' tu non ci credi, o meglio non credi. E tutto sta li a ricordarti che sono in molti a non pensarla come te, la maggioranza, e che tu sei solo una piccola minoranza.
Ti senti stretto tra San Pietro e Santa Claus, tra la Chiesa e la Coca Cola. Allora ti confronti con amici, parenti, colleghi, cerchi conforto e pareri, sei aperto, vuoi capire quello che e' meglio per tua figlia. Qualcuno la prende alla larga e ti dice che se non scegli da che parte stare rischi di isolarla, e tu ti senti un mostro. Poi c'e' chi fa il tifo per Gesu' bambino e, con grande spirito di tolleranza natalizia, ti dice che brucerebbe l'albero insieme alle palle e al puntale. I cultori del Natale pagano sono un po' piu' soft ma alcuni spegnerebbero la stella cometa per far perdere pastorelli e Re Magi. Un amico ti dice: ''perché privarla di una delle più belle favole mai scritte?''. E forse anche lui ha ragione, del resto la Bibbia e' il libro più letto di tutti i tempi. Dopo il giro di consultazioni sei ancora piu' confuso. Cambi strategia, ricordi come sei cresciuto tu: il Natale con l'albero e il presepe, le letterine a Babbo Natale e le preghierine a Gesu' Bambino, tanto per non scontentare nessuno. Tutto questo non ti aiuta. Come non ti aiuta passeggiare per Roma mano nella mano con lei, tra lucine colorate, messaggi di auguri e babbi natale appesi ai balconi che non capisci se tentano un furto o il suicidio. Poi incontri una signora, una signora distinta sui settant'anni, si regge ad un bastone, e' elegante, ma non ti colpisce il suo aspetto curato, ti colpisce il fatto che stia rovistando in un cassonetto. Sei triste e tua figlia se ne accorge, dimentica i regali e ti pugnala con una nuova domanda, la piu' difficile. Ora davvero non sai cosa risponderle, non sai spiegarle cosa sta facendo quella signora. Lei non si ferma e ti chiede cosa le portera' Babbo Natale. Ed e' qui che capisci... Capisci che anche se non sai cosa le dirai sul Natale, sai quello che non le dirai. Non le dirai di credere in un qualcosa in cui tu stesso non credi solo per non farla sentire un'esclusa. Il mondo e' pieno di esclusi, esclusi che rovistano nei cassonetti e magari hanno passato la vita a fare il presepe o l'albero di Natale. Capisci che e' meglio trasmetterle quello in cui si crede, con convinzione, tutto il resto andra' come andra', che sia san Pietro, Santa Claus o Santa Pupa. Sei triste ma sereno e ti viene in mente un pensiero sul Natale di uno dei piu' grandi pugili americani di tutti i tempi, Sugar Ray Leonard. ''Quando ero piccolo - ha raccontato Leonard in un'intervista - la mia famiglia era povera, ma talmente povera che la sera del 24 dicembre mio padre usciva di casa con la pistola, sparava un colpo in aria, poi rientrava e diceva che Babbo Natale si era suicidato''. Sorridi, hai ancora 22 giorni per tempo per comprare una pistola.
Ti senti stretto tra San Pietro e Santa Claus, tra la Chiesa e la Coca Cola. Allora ti confronti con amici, parenti, colleghi, cerchi conforto e pareri, sei aperto, vuoi capire quello che e' meglio per tua figlia. Qualcuno la prende alla larga e ti dice che se non scegli da che parte stare rischi di isolarla, e tu ti senti un mostro. Poi c'e' chi fa il tifo per Gesu' bambino e, con grande spirito di tolleranza natalizia, ti dice che brucerebbe l'albero insieme alle palle e al puntale. I cultori del Natale pagano sono un po' piu' soft ma alcuni spegnerebbero la stella cometa per far perdere pastorelli e Re Magi. Un amico ti dice: ''perché privarla di una delle più belle favole mai scritte?''. E forse anche lui ha ragione, del resto la Bibbia e' il libro più letto di tutti i tempi. Dopo il giro di consultazioni sei ancora piu' confuso. Cambi strategia, ricordi come sei cresciuto tu: il Natale con l'albero e il presepe, le letterine a Babbo Natale e le preghierine a Gesu' Bambino, tanto per non scontentare nessuno. Tutto questo non ti aiuta. Come non ti aiuta passeggiare per Roma mano nella mano con lei, tra lucine colorate, messaggi di auguri e babbi natale appesi ai balconi che non capisci se tentano un furto o il suicidio. Poi incontri una signora, una signora distinta sui settant'anni, si regge ad un bastone, e' elegante, ma non ti colpisce il suo aspetto curato, ti colpisce il fatto che stia rovistando in un cassonetto. Sei triste e tua figlia se ne accorge, dimentica i regali e ti pugnala con una nuova domanda, la piu' difficile. Ora davvero non sai cosa risponderle, non sai spiegarle cosa sta facendo quella signora. Lei non si ferma e ti chiede cosa le portera' Babbo Natale. Ed e' qui che capisci... Capisci che anche se non sai cosa le dirai sul Natale, sai quello che non le dirai. Non le dirai di credere in un qualcosa in cui tu stesso non credi solo per non farla sentire un'esclusa. Il mondo e' pieno di esclusi, esclusi che rovistano nei cassonetti e magari hanno passato la vita a fare il presepe o l'albero di Natale. Capisci che e' meglio trasmetterle quello in cui si crede, con convinzione, tutto il resto andra' come andra', che sia san Pietro, Santa Claus o Santa Pupa. Sei triste ma sereno e ti viene in mente un pensiero sul Natale di uno dei piu' grandi pugili americani di tutti i tempi, Sugar Ray Leonard. ''Quando ero piccolo - ha raccontato Leonard in un'intervista - la mia famiglia era povera, ma talmente povera che la sera del 24 dicembre mio padre usciva di casa con la pistola, sparava un colpo in aria, poi rientrava e diceva che Babbo Natale si era suicidato''. Sorridi, hai ancora 22 giorni per tempo per comprare una pistola.
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