“Volevo fare l’artista, poi la vita ha deciso diversamente”. Adolfo Kaminsky non ha mai dipinto quadri o modellato sculture ma di opere d’arte ne ha fatte parecchie. Ha stampato migliaia di passaporti, carte d’identità, certificati di nascita e di battesimo. Tutti falsi.
Kaminsky ha lavorato per gli ebrei in fuga dai nazisti, per gli antifranchisti spagnoli, per i rivoluzionari latinoamericani. Ha salvato vite.
Figlio di ebrei russi emigrati in Germania, oggi ha 86 anni e vive a Parigi. Un libro scritto dalla figlia racconta la sua storia.
Costretto a nascondersi, a scappare dai rastrellamenti, dalle persecuzioni, ha lavorato in un laboratorio clandestino. Ha studiato la chimica, la fotografia, la pittura, il disegno, la calligrafia. Ha aiutato gente qualsiasi e personaggi importanti come Giangiacomo Feltrinelli e Daniel Cohen-Bendit.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale è stato prima reclutato dai servizi segreti francesi, poi ha collaborato con gli indipendentisti algerini.
Estro e ideali. Tanti sacrifici e un record di cui andare fiero: nessuno è mai stato arrestato perché scoperto con documenti falsificati da lui.
Vere opere d’arte.
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