sabato 25 giugno 2011

Sul Garibaldi

“Chi vive in baracca…” canta Rino Gaetano. L’altoparlante gracchia in siciliano: “Sono le sette. Tramontana a 6 nodi, temperatura 26 gradi, umidità all’80 per cento”. Il materasso ondeggia e tutto intorno il metallo si contorce. Stride e urla che sembra un mostro marino. “La Chiesa Festeggia i Santi Quirico e Giulitta. Il 16 giugno del 1903 nasce la Pepsi Cola. Il 16 giugno del 2002 padre Pio diventa Santo”. Accendo la luce, il neon esalta la freddezza di un soffitto che è un groviglio di tubi. Niente finestre, due porte, un lavandino con lo specchio. Unified Protector. Nato operation”. Sposto la coperta bianca e azzurra. In mezzo c’e’ un’ancora disegnata.“Frase del giorno: impara a ridere di te stesso. Avrai una vita di divertimento gratis. Buongiorno Garibaldi”. Sono in mezzo al Mediterraneo, sull'incrociatore portaerei più antico della Marina. Il fronte italiano della guerra alla Libia.

martedì 21 giugno 2011

Lama&Trama

Storie gialle, storie nere, storie di coltelli. Lama&Trama e' un concorso letterario giovane, nato nel 2003. Si immagina una storia, si scrive, si spedisce. Quelle che la giuria ritiene ''meritevoli'' vengono premiate e pubblicate. Ne scelgono quindici. L'antologia e' annuale. Questo e' il mio racconto, si intitola "24 ottobre", è uscito nell'edizione 2011.

domenica 12 giugno 2011

Riscatto o ricatto?

Ci sono foto che parlano, sguardi che dicono tutto. Raccontano di un campione pentito in cerca di un palcoscenico e di un riscatto. Poco importa se quel palcoscenico è in mezzo al deserto, tra palme trapiantate che costano mille dollari al giorno di acqua. Negli stadi con l’aria condizionata sparata all’aperto per dimenticarsi dei 50 gradi all’ombra. In mezzo a grattacieli alti cento piani. Ci sono foto che raccontano di una nuova classe dirigente che ha bisogno di accreditarsi e dimostrare. Poco importa se per farlo devi farti fotografare con chi più lontano da te non si può. Ci sono foto che parlano e raccontano compromessi, raccontano di uomini che sono lì con il corpo ma con la mente non sono mai stati più lontani.

venerdì 10 giugno 2011

La Casa del Popolo

Non ho foto, solo ricordi. Ricordi un po' confusi di questo enorme cubo di cemento che da fuori sembrava una fortezza impenetrabile, almeno per noi bambini. Il bancone di acciaio, di quelli dei bar di una volta. Lungo, enorme. Dietro c'erano gli scaffali con le bottiglie. Fernet, Punt e Mes, Cinzano per i più grandi, spuma, cedrata, chinotto per i più piccoli. E poi gli sciroppi, che davano un po' di colore a quel bar in fondo un po' grigio. In mezzo alla sala tante sedie e qualche tavolo, tutti in disordine davanti ad un televisore. Quando c'erano i mondiali di calcio e le olimpiadi la sala era piena. Bandiere rosse e scritte CCCP ovunque. Qui si tifava Unione Sovietica.
La sala a fianco era forse più grande di quella principale. Quando si festeggiava il carnevale era piena di bambini e di maschere. I costumi non si noleggiavano, si facevano in casa e tutti venivano premiati.
L'avevano costruito i volontari quel casermone. L'avevano costruito muratori, fabbri, operai, ma non solo. Gente che nei giorni liberi dal lavoro era andata lì a mettere un mattone dopo l'altro. L'Avevano chiamata Casa del Popolo. Oggi non esiste più, al suo posto c'e' un centro Commerciale.

lunedì 6 giugno 2011

Succede...

Succede a Roma. Succede in un quartiere ‘‘bene’’, Collina Fleming. Succede che qualcuno da fuoco ad una minicar. Dalla minicar le fiamme passano ad un’altra minicar, ad una macchina, e poi un’altra e un’altra ancora. L’incendio scivola sui negozi e dai negozi arriva agli appartamenti. Fiamme alte fino a sei metri. Il fuoco scioglie l’asfalto, le saracinesche, le finestre, distrugge i vetri e fa paura. Ti svegli di notte con la puzza di bruciato nel naso, il bagliore delle fiamme negli occhi e il cuore in gola. Succede e non sai perché.