Chissà com’era l’Albergo Milano nei suoi giorni migliori. La facciata regolare color pastello che guarda sulla stazione di Ventimiglia. L’insegna orfana della R e della O. Un balcone centrale, otto finestre, quattro porte. Posizione strategica quando ancora esisteva una frontiera. Chissà quante vite, quante storie ha da raccontare l’Albergo Milano. Magari quella di un commesso viaggiatore, di una puttana o di un mafioso al confino. Oggi l’Albergo Milano ha le pareti scrostate, le persiane invecchiate male e se sbirci dalla porta a vetri vedi solo polvere e ragnatele. Belìn l’Albergo Milano…
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